Trasfusione di sangue infetto a seguito di incidente stradale

Tra i danni riportati in seguito ad un incidente stradale si possono rivendicare anche quelli patiti per contagio da sangue infetto derivato da una emotrasfusione resasi necessaria a causa delle lesioni riportate nel sinistro?

Con la sentenza n. 8429/24, depositata il 28 marzo 2024 la Corte di Cassazione, terza sezione Civile, si è occupata di un caso molto particolare ma non “unico” e, intervenendo in tema di concorso di cause, ha affrontato la questione se, ancor prima della problematica dell’interruzione del nesso eziologico, la condotta che ha cagionato il sinistro stradale in questione – e che ha imposto l’intervento chirurgico da cui è derivato il contagio del paziente – possa essere considerata causa antecedente in senso proprio.

Sottoposto a trasfusione a causa di incidente stradale, viene contagiato e contrae l’epatite Hcv

La vicenda. A seguito di un sinistro stradale avvenuto nel lontanissimo 1974, mezzo secolo fa, il passeggero di uno dei due veicoli coinvolti, che era stato centrato da un autocarro il cui conducente aveva perso il controllo del mezzo, aveva riportato seri traumi e per questo era stato sottoposto a un intervento chirurgico e a cinque emotrasfusioni. Molti anni dopo, nel 2007, all’uomo era stata diagnosticata l’epatite da virus HCV e la Commissione Medica Ospedaliera aveva espresso un giudizio positivo circa il nesso causale fra la patologia e le emotrasfusioni a cui era stato sottoposto 33 anni prima.

Il danneggiato chiede i danni all’assicurazione come Rc-Auto e arriva fino in Cassazione

Il danneggiato aveva quindi chiesto i danni alla compagnia assicurativa del veicolo come Rc-Auto, invocando il riconoscimento dell’esistenza del nesso eziologico tra il sinistro e la patologia riscontratagli, ed avendo ricevuto un secco diniego alla sua domanda stragiudiziale aveva pertanto intentato un’azione civile. Sia il Tribunale in primo grado sia la Corte d’appello, tuttavia, avevano rigettato la sua richiesta di risarcimento ma questi non si è dato per vinto, è andato fino in fondo e ha sostenuto le sue tesi anche con un ricorso per Cassazione.

 

Anche la Suprema Corte dice no, l’epatite esula dalle conseguenze normali di un sinistro

Ma alla fine anche la Suprema Corte non ha condiviso le sue argomentazioni, convenendo con le conclusioni dei giudici di merito secondo i quali la causa delle lesioni, nello specifico il virus dell’epatite Hcv, erano le emotrasfusioni da sangue infetto e, trattandosi di una patologia del tutto avulsa dal novero delle conseguenze ordinarie di un sinistro stradale, l’unica causa dell’evento di danno erano appunto le emotrasfusioni e il sinistro stradale era un mero antecedente temporale del tutto sganciato dalla successiva autonoma e determinante condotta dei sanitari e della struttura ospedaliera che non aveva garantito l’integrità del sangue utilizzato.

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