La cartella clinica lacunosa come prova nei casi di malasanità
La difettosa tenuta della cartella clinica non può andare a scapito del paziente sul piano probatorio nei casi di malasanità.
La difettosa tenuta della cartella clinica non può andare a scapito del paziente sul piano probatorio nei casi di malasanità.
Datore assolto solo se la condotta del lavoratore è abnorme. A rispondere degli infortuni può essere chiamato anche l’amministratore unico.
È necessario che l’assunzione di sostanze stupefacenti crei uno stato di alterazione affinché si configuri il reato.
La disattenzione di un pedone non basta a sgravare di responsabilità il gestore di una strada dissestata in caso di rovinosa caduta.
L’obbligo per il ginecologo di informare correttamente la gestante dei rischi di malformazioni fetali correlate a una patologia contratta.
E’ una sentenza di assoluto rilievo la n. 24202/20 della Cassazione avente per oggetto il danno differenziale per causa di servizio.
Quali sono i compiti del coordinatore della sicurezza di un cantiere? E quando, in caso di infortunio, egli è chiamato a risponderne?
La perizia medico legale non può farsi rientrare nel concetto di prova decisiva, trattandosi di un mezzo di prova “neutro”.
Il datore ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità psico-fisica dei suoi lavoratori.
La posizione di garanzia nei confronti di un paziente sottoposto a un intervento chirurgico vale anche per il decorso post-operatorio.
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